Progetto La Venaria Reale

21/04/2016 16:26:48
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La Reggia ha una storia tormentata e complessa: dai fasti del Seicento al culmine dello splendore settecentesco, dal lento inesorabile declino dell’Ottocento, quando la reggia fu trasformata in caserma militare per volere del re Vittorio Emanuele II, alla rovina del Novecento.

I restauri hanno dunque dovuto tenere in considerazione le caratteristiche costruttive e di ampliamento del complesso, considerato “mai finito” e dove nell’arco di quasi 200 anni hanno operato i più famosi architetti di corte, e le gravissime conseguenze dell’abbandono: nel 1950 la reggia appariva infatti ormai ruderizzata.

L’aspetto era desolante: solai crollati, murature legate da qualche trave sopravvissuta agli incendi e al vandalismo, serramenti inesistenti, i ricchi apparati decorativi illeggibili, locali inagibili per le macerie e il guano dei pipistrelli. A partire dal dopo guerra, la Soprintendenza cercò di porre rimedio al degrado con opere di pronto intervento e di tipo statico, interventi mirati e mai organici che, seppur non arrivarono mai a conclusione a causa della cronica mancanza di fondi, tuttavia salvarono il complesso dal crollo.

La complessità degli interventi necessari e le straordinarie dimensioni della Venaria Reale rendevano indispensabile uno stanziamento finanziario altrettanto straordinario da affiancare e sostenere con un progetto mirato e puntuale, con indicazioni di precise destinazioni d’uso volte a valorizzarne le potenzialità: nacque così il “Progetto La Venaria Reale” che costituisce ad oggi il più importante progetto europeo per il restauro e la valorizzazione di un bene culturale e del suo territorio.


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